17 Maggio. Anno del Signore 2020.

Pandemia: fase 2Siamo tutti più liberi.Ovviamente ognuno interpreta a suo piacimento.Come se la libertà non fosse un bene comune.Proprietà dell’intero genere umano.No.Libertà soggettiva.Assoluta.Tale da garantire ad ognuno, a piacimento, delle proprie azioni.Tutte.Antitesi ai fondamentali della Libertà.Diritti e…..doveri.Oggi c’è intransigenza nel rivendicare i propri diritti.Con ampia facoltà di deroga per i doveri.Prima io e poi tu.Prima la mia famiglia poi gli altri.Prima gli Italiani poi gli “stranieri”.Prima l’America poi……….il resto del mondo.C’è sempre qualcuno convinto che in questa “Umanità”, unica, possa esistere la libertà di porre se stessi prima degli altri.Per capire che non è così,basta non superare la linea, sottile, che divide la normalità dall’imbecillita’.Anche se questa convinzione ha il difetto, inevitabile, di essere soggettiva, e perciò stesso fallibile.E totalmente ininfluente.Il 17 maggio è un giorno particolare.Per me.È particolare perché, qualche anno fa, in questa data, in maniera pretenziosa, qualcuno decise di dirimere una questione atavica.Dare, addirittura, riscontro alla fondamentale domanda della metafisica:“ perché l’Essere piuttosto che il Nulla? “Ovviamente ignorava, il pover’uomo, che la risposta prevedeva tra le altre cose ( tante ), anche un passaggio esiziale.Lasciare questa vita.Per vedere se, al di là, c’era veramente qualcosa.O solo il Nulla.Se fosse stato per lui, di sicuro, avrebbe continuato a porsi la domanda.A lungo.Rimandando a tempo indefinito la risposta.Ma è difficile prevedere “ certe cose “.E ancora più difficilmente si possono rimandare se qualcuno, o qualcosa, ha deciso così.A sua scusante bisogna dire che nello stesso mese, da poco tempo, anche mia madre si era trovata ad affrontare lo stesso problema.“Mal comune mezzo gaudio”.Come dire, avendo condiviso per tutta la vita l’Essere, avrebbero goduto della possibilità di “verificare” , insieme, l’esistenza del Nulla.Il contrasto, su questo punto, era sempre stato profondo.Fervente cattolica mia madre, da sempre.Ateo mio padre.Prima.Poi agnostico.Anche se negli ultimi tempi, non era difficile vederlo interrompere le passeggiate sul lungomare di Nettuno, per stanchezza diceva lui,non approfittando delle comode panchine, all’aperta aria salubre marina.Ma sull’ultimo banco della “ chiesa di San Rocco”. In penombra.Da solo.In silenzio.Chissà che gli passava per la testa.Avremmo potuto parlarne.Non l’abbiamo mai fatto.Sicuramente entrambi ne avremmo trovato giovamento.Forse più io che Lui.Ma a quel tempo molte cose mi sfuggivano.Per esempio…..non giudicare.E ancora, la differenza fra l’essere e l’apparire.Fra le cose concrete e quelle superflue.La pacatezza, per comprendere il tutto, si ottiene andando avanti negli e cogli anni.Quando, pur desiderandolo in maniera struggente, certe domande, a certe persone, non si possono più fare.Magari, poggiando in maniera affettuosa la mano sulla spalla di tuo padre, mentre “ domandi”.Io non l’ho mai fatto.E solo il Padre Eterno sa quanto, oggi, vorrei poggiare quella mano.O almeno quanto avrei voluto farlo.Ma allora bisognava correre.Veloci.Come un cavallo d’oro ( un idolo ) che dopo aver percorso il suo tragitto vitale, alla ricerca di una meta utopica, se ne torna indietro, al galoppo……per RIPARTIRE al piccolo trotto.Guardandosi intorno.Godendo dello splendore della natura.Degli affetti più cari.Ma il percorso è obbligato.Si va, fino a un certo punto.Poi si comincia a tornare indietro, rapidamente.Alla fine, l’albero della vita non è più rigoglioso.Non ha foglie.Non da frutti.Solo una nera signora.In attesa.Certa che nessun cavallo, anche se d’oro, potrà evitare il suo incontro.E allora non resta che sperare.Che la propria vita sia stata “generosa”.Nel rispetto.Nella condivisione.Nella tolleranza.Nell’accoglienza.Nell’Amore. Quello con la A maiuscola.E intanto che la propria anima, o qualunque cosa essa sia, se ne va nell’aria, finalmente LIBERA,verso un sole scialbo,o una luna accogliente,comunque verso una meta ignota, si torna all’inizio.Chissà che la risposta alla domanda fondamentale della metafisica sia: si.ESSERE.Ma in questa vita.Titolo: L’Essere e il NullaAnno: 2020Dimensioni: 100x70Tecnica: olio e foglia d’oro su telaCollezione privata

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