Particolare.Poco prima del risveglio.Uno di quei sogni che ti lasciano un senso di disagio.Ai limiti dell’ansia.O addirittura dell’angoscia.Stavo camminando da solo.In una pineta.Un sottobosco ricco di felci e pungitopo.Una pineta talmente fitta da obbligare a procedere quasi nel buio.Poi, improvvisamente, uno squarcio di luce.Ero al limite della “selva oscura”.Di fronte uno spazio.Ampio.Una luce abbagliante.In fondo, confusa tra la nebbia, qualcosa che poteva essere una enorme costruzione rinascimentale.Bellissima.O forse una città. Con i grattacieli. Le ciminiere.Ai lati del campo in piena luce, due ombrosi viali alberati. Forse pini.Alla fine dei due viali “ Lei “.La costruzione indefinibile.La mia “ Utopia “.Dovevo decidere come raggiungerla.Quale dei due percorsi?La sensazione di dover optare fra una cosa bella e una brutta.Fra il bene e il male.Una sensazione immotivata.In alcun modo giustificabile.Era l’inizio di Giugno.Negli ultimi 12 mesi, Maggio 2004 e Maggio 2005, entrambi i miei genitori avevano deciso di concludere il loro viaggio più importante.“ Buttai giù” quel quadro in due o tre ore.Di getto.Con un’ansia possente e…inspiegabile.Di fronte un bivio.Da allora, ogni volta che osservo quel quadro ( che non ho mai voluto cedere ) mi sento “appagato”.Ignoro il motivo.Ma la sensazione è quella di una pace totale.Come se avessi fatto la scelta giusta.Titolo: Miraggio nella pinetaAnno: 2005Tecnica: Pastello su tavolaMisure: 84×62